Villa Pisani

Villa Pisani è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta; sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta.

Villa Pisani
© 'La facciata principale della Villa Pisani, Stra' di Didier Descouens è concesso in licenza sotto CC BY-SA 4.0
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È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d'arte e arredi del Settecento e dell'Ottocento. La villa comprende 168 stanze e copre una superficie di 15.000 metri quadrati.

Sin dal Cinquecento le famiglie più nobili di Venezia scelsero le rive del fiume Brenta per insediarvi le loro ville. All'inizio, quest'ultime erano legate all'attività agricola e poi, invece, ridisegnate per assecondare la dilagante “smania della villeggiatura” goldoniana. Le sponde del fiume, una volta contenuto il problema delle piene che poteva recare danni disastrosi, offrivano ai veneziani una campagna facilmente raggiungibile e coltivabile, ed anche una via d'acqua per i commerci con Padova. Questo binomio determinò nel tempo il formarsi di uno dei paesaggi storici veneti più caratterizzati da importanti ville con giardini, barchesse e broli. Tra Seicento e Settecento i proprietari di queste si sfidavano per dare enfasi e sfarzo alle ville, ormai viste come la scenografia per le molte feste che vi si tenevano nella bella stagione.

Storia

Venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica (cui si deve anche il progetto del Palazzo Pisani in campo Francesco Morosini o Santo Stefano a Venezia, attuale sede del Conservatorio) e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno sono visibili l'affresco del salone delle feste, che celebra l'Apoteosi della famiglia Pisani[6] di Giambattista Tiepolo. Nelle altre sale vi sono opere di Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. All'inizio si trattava di una semplice costruzione tardo cinquecentesca, riammodernata nel Seicento, e poi completamente ristrutturata dopo il 1720, anno in cui la famiglia iniziò a costruire la maestosa villa sul Brenta.

Descrizione

All'epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze (ora 168), in omaggio al 114º doge di Venezia Alvise Pisani. Le stanze sono denominate in base all'utilizzo o all'ospite di riguardo che vi soggiornò. La più importante è la cd. "stanza di Napoleone", con letto a baldacchino in stile impero. La stanza vicina è il bagno, dotato di vasca a pavimento e rubinetti, un vero lusso per l'epoca. La maggior parte delle stanze è arredata con mobili dell'epoca napoleonica o asburgica. Vi sono tuttavia alcuni oggetti, in particolare dei pezzi di boiserie dipinta in stile cinese, che risalgono all'epoca dei Pisani.

La sua monumentalità ha fatto sì che fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di Stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte che nel 1807 la acquistò dalla famiglia Pisani (ridottasi sul lastrico per debiti di gioco) per il viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais.

Parco

Il parco copre 14 ettari. La sua progettazione risente dell'influenza dei primi decenni del Settecento francese, infatti due importanti opere letterarie hanno condizionato il carattere di diversi giardini. Si tratta, in primo luogo, di André Felibien des Avaux, Les plans et le descriptions de deux maisons de campagne de Pline le Consul, la quale divulga la ricostruzione di una villa romana con i suoi giardini. In secondo luogo, si tratta dell'opera di Dezailler D'Argenville, intitolata La théorie et la pratique du jardinage, che tratta i canoni e i modi di comporre e realizzare un giardino alla maniera francese. Il progetto del parco è stato più volte rivisto nel corso dell'Ottocento e del Novecento ed è basato sull'incrocio di assi ottici.

Il parco della villa oggi si può ritenere quindi un capolavoro unico tra la struttura geometrica e giardinistica del Settecento e la revisione paesaggistica effettuata nei primi decenni dell'Ottocento.

Oggi la villa permette l'ingresso di turisti, i quali possono godere della visita della villa, del parco e del suo labirinto. Non appena si varca la soglia dell'ingresso della biglietteria, si gode di un colpo d'occhio eccezionale: due lunghi viali di ippocastani contengono il vasto parterre centrale e allungano in prospettiva la distanza reale tra la villa e le scuderie con la sua lunga piscina costruita armoniosamente con il territorio.

Labirinto

Villa Pisani è famosa inoltre per il suo labirinto di siepi di bosso. Fu uno dei primi ambiti del parco ad essere completato se già nel 1721 si parla della sua torretta centrale. È stata la ripresa rinascimentale dell'ars topiaria classica a rendere possibile il successo che i labirinti vegetali hanno avuto nel giardino italiano fino al Settecento. Al centro vi è una torretta, sormontata da una statua di Minerva. Nel labirinto avveniva il gioco tra dama e cavaliere: la dama si poneva sulla torre centrale con il suo volto mascherato e il cavaliere doveva raggiungerla, una volta arrivato, lei svelava la sua vera identità: ma era sempre una sorpresa.

Il labirinto è stato più volte restaurato e mentre nel Settecento e per buona parte del XIX secolo era formato da siepi di carpini, pian piano si è trasformato in un labirinto misto. Nell'Ottocento è stato realizzato un ampliamento a nord – est e a sud – est che ha inscritto così il labirinto circolare in un trapezio irregolare. Infine ancora una volta negli anni Settanta verrà restaurato per assumere l'aspetto attuale. Il labirinto è chiuso nel periodo che va da novembre a marzo (inclusi); nei restanti mesi, in caso di maltempo e di temperature troppo elevate.

Piscina

La lunga piscina al centro del parco di villa Pisani fu costruita nel 1911 per studi idraulici dall'Istituto Idrografico dell'Università di Padova. Successivamente nel 1913, venuti meno gli scopi scientifici, venne completamente ricostruita e abbellita con statue provenienti da altre ville venete.

Scuderie

Le scuderie della villa furono progettate dall'architetto Gerolamo Frigimelica a partire dal 1720; già nell'aprile-maggio di quell'anno si parla di un modellino di legno delle scuderie nelle note di pagamento. Insieme al Portale del Belvedere e alla torretta del Labirinto risulta essere una delle prime fabbriche della Villa Pisani.

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