La Specola, osservatorio astronomico di Padova

La Specola è l'osservatorio astronomico di Padova, realizzato nel 1765 nella torre dell'antico Castello della città.

La Specola, osservatorio astronomico di Padova
© 'La Specola di Padova. In questo punto il Naviglio Interno si dirama sulla destra dal Tronco Maestro che continua verso sinistra.' di Ivanfurlanis è concesso in licenza sotto CC BY-SA 4.0
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La Specola è l'osservatorio astronomico di Padova, realizzato nel 1765 nella torre dell'antico Castello della città, anche detto Castelvecchio.

Il Castello fu costruito a partire dal 1242 come perno difensivo della cinta muraria e quindi ampliato nella seconda metà del Trecento da Francesco da Carrara.

Con la costruzione delle mura rinascimentali nei primi decenni del 1500 il valore strategico del Castello si ridusse e la struttura venne progressivamente abbandonata.

Nel 1765 il Senato della Repubblica di Venezia diede il mandato di dotare l'Università di Padova di una Specola - un osservatorio astronomico - all'abate Giuseppe Toaldo, che scelse come sede la torre del Castello e incaricò del progetto l'architetto Domenico Cerato.

La Torre cambiò decisamente aspetto al termine dei lavori: su tutto il perimetro vennero aperte grandi finestre, mentre l'interno fu ristrutturato e diviso in due parti, una inferiore, a 16 metri dal suolo in cui fu costruita la Sala Meridiana, e una superiore a 35 metri nella zona delle merlature, dove fu costituita un'alta sala finestrata per osservare la volta celeste da ogni angolazione.

Sopra la Sala Meridiana fu costruita una terrazza per gli studi di meteorologia.

In seguito, la Specola subì vari ammodernamenti, sia della strumentazione che della struttura, come l'aggiunta di una terza cupola nell'Ottocento e la costruzione di un padiglione sul bastione adiacente per accogliere un rifrattore di Mertz.

Nell'immaginario collettivo di molti padovani, la torre della Specola è la torre di Galileo, il luogo in cui lo scienziato eseguì le sue straordinarie scoperte astronomiche.

Si tratta di un falso mito: l'osservatorio Astronomico fu realizzato circa 150 anni dopo la partenza da Padova di Galileo, che non ebbe quindi mai modo di frequentarlo.

La Specola fu utilizzata attivamente fino al 1942, quando entrò in funzione il più moderno Osservatorio astronomico di Asiago.

Museo la Specola

Nel 1994 all'interno della struttura è stato istituito il Museo La Specola, che permette di visitare le sale e gli strumenti utilizzati dagli astronomi padovani nel corso del Settecento e dell'Ottocento.

Il percorso del museo si snoda attraverso tutta la torre, attraversando le quattro sale che costituirono i principali ambienti di lavoro degli astronomi del passato: la Sala dell'Iscrizione, la Sala Colonna, la Sala Meridiana e la Sala delle Figure.

La Sala dell'Iscrizione prende il nome dalla lapide che ricorda la terribile prigione costruita da Ezzelino da Romano nel 1242.

La sala ospita gli strumenti per la misura del tempo: gli orologi a pendolo, i cronometri e i cronografi e due grandi cannocchiali rifrattori utilizzati dagli astronomi della Specola.

La Sala Colonna era luogo di passaggio per raggiungere l'adiacente Sala Meridiana e deve il suo nome al pilastro centrale che sostiene la volta soprastante.

Nelle nicchie e nei vani delle finestre sono visibili i ritratti di alcuni dei direttori dell'Osservatorio, oltre a piccoli strumenti utilizzati per le quotidiane osservazioni meteorologiche e astronomiche.

La Sala Meridiana, chiamata anche Osservatorio Inferiore, era il luogo dove si effettuavano le osservazioni del passaggio degli astri al meridiano celeste.

Sul pavimento è ben conservata la linea meridiana incisa nel 1777. Sul muro di ponente si può ammirare il prestigioso Quadrante Murale, usato per le osservazioni meridiane delle stelle.

Lo strumento fu costruito dall'artefice inglese Jesse Ramsden e giunse a Padova via nave da Londra.

Sulla parete est è dipinto un grande affresco che illustra il sistema solare, così com'era conosciuto alla fine del Settecento.

Alla sommità della torre si trova infine la Sala delle Figure, così chiamata per i dipinti a grandezza naturale che raffigurano celebri scienziati del passato nel campo dell'astronomia e della meteorologia, realizzati dal pittore vicentino Giacomo Ciesa tra il 1772 e il 1773.

Gli scienziati ritratti sono Tolomeo, Copernico, Tycho Brahe, Galileo, Keplero, Newton, Montanari e Poleni.

Nella sala sono esposti un rifrattore ottocentesco, un cercatore di comete, un cannocchiale altazimutale, un quadrante mobile e due orologi a pendolo.

Località
Orari
Lunedì
Chiuso
Martedì
Chiuso
Mercoledì
Chiuso
Giovedì
Chiuso
Venerdì
Chiuso
Sabato
16:00 - 17:00
Domenica
16:00 - 17:00

Eventuale attivazione del turno delle ore 17:00 solo a riempimento del turno precedente.

Il museo è sempre chiuso il 24, 25, 26 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio.

Detagli

Categoria

Costo

€7.00
Durata della visita (stima): 60 min - 1 hr 15 min

Il museo è visitabile solo mediante visita guidata e accompagnata; la visita è di circa un'ora.

Più dettagli

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